1
     
  • Grandi Scalinate
  • civile drone
3
2
U.O.C. Chirurgia Vascolare
Coordinatore:
Maura Soncini
Coordinatore Blocco Operatorio:
telefono
030 399.5612 (Sez. Mista)
030 399.5346-5360 (Sez. Privati)
telefono segreteria
Segreteria della U.O. 030 3995.617 Segreteria degenze privati 030 3995.346
Segreteria universitaria 030 393507
fax segreteria
Fax Reparto: 030 399 5022
Fax Segreteria: 030 3700472
ubicazione
MONOBLOCCO D
Scala 14 - piano 7°
prestazioni e servizi
 

Attività Clinico-Assistenziale 

L’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Vascolare (ex 1a Chirurgia Generale), afferente al Dipartimento di Chirurgia dell’ASST Spedali Civili e al Dipartimento di Scienze Cliniche e Strumentali (DSCS) dell’Università degli Studi di Brescia, è diretta dal Prof. Stefano Bonardelli. L’Unità Operativa è ubicata al 7° piano di Scala 14 presso il Monoblocco D e dispone di 20 posti letto di degenza e, nella stessa sede, di 3 ambulatori di diagnostica vascolare e medicazioni avanzate.

La Chirurgia Vascolare ASST Spedali Civili di Brescia è Centro di riferimento per la diagnosi e cura delle patologie vascolari (arterie e vene) di natura aterosclerotica, congenita, infiammatoria, autoimmune o traumatica. Queste patologie sono trattate sia attraverso chirurgia convenzionale sia con le più innovative tecniche mininvasive di trattamento endovascolare o mediante la combinazione di entrambe (tecniche ibride): la scelta tra le varie metodiche è effettuata in base all’anatomia della lesione, alle caratteristiche e alle comorbidità del singolo paziente, al fine di assicurare i migliori risultati in termini di successo immediato e durevolezza dell’intervento nel tempo. 

Nel dettaglio si occupa di:

-       Aneurismi degenerativi o dissecanti dell’aorta toracica discendente, anche estesi all’arco aortico, dell’aorta toraco-addominale, dell’aorta addominale e iliaci

-       Sindromi aortiche acute (dissezioni aortiche, ulcere penetranti, ematomi intramurali ed aneurismi rotti e rotture post-traumatiche)

-       Arteriopatie e aneurismi delle arterie degli arti inferiori (femorali, poplitei, tibiali)

-       Stenosi e occlusioni carotidee e dei tronchi sovra-aortici (arteria anonima, succlavia e vertebrale)

-       Arteriopatie ed aneurismi dei vasi viscerali (arteria mesenterica superiore, tripode celiaco e arterie renali)

-       Arteriopatie periferiche nei pazienti diabetici (piede diabetico) o affetti da insufficienza renale terminale

-       Tumori del glomo carotideo

-       Sindrome dello stretto toracico

-       Traumi vascolari arteriosi e venosi

-       Varici e malformazioni arterioso-venose

-       Neoplasie maggiori interessanti le strutture vascolari

 

La U.O.C., con la dedicata Struttura Semplice del Dr. Franco Nodari e in collaborazione con le Divisioni di Nefrologia del Presidio Spedali Civili e della Provincia, offre assistenza chirurgica ed endovascolare per gli accessi vascolari di primo e secondo livello nei pazienti affetti da insufficienza renale terminale, ed è altresì integrata nel Nord Italia Transplant program (NITp) quale Centro di riferimento per la Provincie di Brescia, Cremona e Mantova per il prelievo e il trapianto di rene. In particolare, dal 2021 oltre al trapianto di rene da donatori cadaveri (sia singolo che doppio) viene effettuato anche il trapianto di rene da donatore vivente, con il prelievo del rene con tecnica mini-invasiva video-assistita.

 

L’attività elettiva prevende almeno 7 sedute operatorie settimanali nel nuovo blocco operatorio dell’ASST per eseguire interventi chirurgici tradizionali, endovascolari e misti (“ibridi”).

Nel blocco operatorio è allestita una sala radiologica ibrida di ultima generazione che permette di eseguire con èquipes multidisciplinari tutte le procedure endovascolari (es. procedure con endoprotesi fenestrate o ramificate per il trattamento degli aneurismi dell’arco aortico e toraco-addominale) mediante ecoguida, “Fusion imaging”, angiografia con CO2 e controllo intraoperatorio con Dyna CT, affiancate ai più moderni strumenti chirurgici tradizionali.

 

La diagnostica avanzata  e di secondo livello nonchè il trattamento endovascolare della patologia obliterante aterosclerotica dei distretti viscerali, degli arti e dei tronchi sovraortici, vengono eseguiti preferibilmente in anestesia loco-regionale mediante accessi percutanei  con la collaborazione dei servizi di angiografia delle U.O.C. Radiologia Diagnostica 2 e di Neuroradiologia.

 

Il Pronto Soccorso degli ASST Spedali Civili di Brescia è Hub delle urgenze nel quadrante regionale di appartenenza. Ciò ha favorito lo sviluppo di una notevole esperienza in patologie vascolari acute (ischemie, lesioni traumatiche e iatrogene), urgenti/emergenti (aneurismi fissurati o in rottura, lesioni vascolari da trauma) e particolarmente complesse (fistole od erosioni aorto-enteriche e infezioni protesiche). L’ U.O.C., grazie ad un servizio di pronta reperibilità 24/7, offre pronta assistenza e continuità assistenziale in equipe multidisciplinari, avvalendosi della continua reperibilità di tutti gli altri specialisti assicurata dall’ASST Spedali Civili di Brescia, tanto in regime d’urgenza / emergenza quanto in elezione.

 

struttura reparto
 

Attività ambulatoriale

L’attività ambulatoriale dell’U.O. di Chirurgia Vascolare di Diagnostica Vascolare non invasiva (D.V.N.I.) eroga tra le  5500 e le 6000 prestazioni l’anno presso i 3 locali in attività dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 13.00 e dalle 14 alle 16. Con l’ausilio della strumentazione non invasiva dell’EcoColorDoppler, offre ai propri pazienti prime visite o visite di controllo per tutte le patologie della Chirurgia vascolare, e inoltre presenta agende dedicate per gli accessi complessi per l’emodialisi, per il piede diabetico (anche in ambulatorio multidisciplinare), per i pazienti affetti da sclerosi sistemica nel contesto della Scleroderma Unit dell’ASST e, infine, per il follow up specifico dei trattamenti endovascolari (post-EVAR). Negli stessi ambienti vengono effettuate anche le medicazioni post-intervento e medicazioni complesse di ulcere trofiche.

Nella stessa sede dopo le ore 16.00 vengono infine effettuate le visite private intramoenia.

Le tipologie di prestazioni erogate sono le seguenti:

-       Visita chirurgica vascolare (cod. 9-100) o di controllo (cod. 9-200)

-       EcoColorDoppler tronchi sovra-aortici (cod. 9-9146) e arterioso arti superiori (cod. 9-2642)

-       EcoColorDoppler aorta addominale (cod. 9-4517) e arterioso arti inferiori (cod. 9-2640)

-       EcoColorDoppler di controllo fistole per dialisi (cod. 9-9147)

-       EcoColorDoppler arterioso (cod. 9-7964) e venoso (cod. 9-2638) altri distretti

Particolare attenzione viene rivolta all’effettuazione di un rigoroso follow up di tutti i pazienti trattati: al momento della dimissione vengono regolarmente indicate, unitamente alla lettera di dimissione, la data e le modalità per accedere alla prima visita post-intervento. Al termine della visita/medicazione post-intervento, il medico specialista che la effettua potrà programmare una visita di controllo successiva, fissando da subito il relativo appuntamento e consegnandone il promemoria al paziente.

È possibile prenotare prestazioni, se già in possesso dell’impegnativa mutualistica del medico e con il tesserino sanitario, attraverso:

-       Centro Unico di Prenotazione (Tel: 030 224466) dal lunedì al venerdì dalle ore 7:30 alle ore 16:00 e il sabato dalle ore 8:00 alle ore 13:00

-       Online al https://prenota.asst-spedalicivili.it

-       Online al https://www.fascicolosanitario.regione.lombardia.it

Per chiarimenti e/o necessità urgenti l’ambulatorio D.V.N.I è contattabile sia telefonicamente (030 399.5648) dalle 8:30 alle 13:00 e dalle 14 alle 16:00, sia via e-mail (chirurgia.vascolare@spedalicivili.brescia.it) o via fax (030 399. 5022)

 

È possibile prenotare le visite chirurgiche e gli EcoColorDoppler anche in regime di solvenza mediante il sistema intramoenia contattando i seguenti numeri:

Visite Intramoenia prenotazione reparto                                030 399. 5617 –  030 399.5648

Visite Intramoenia prenotazione CUP                                     030 399. 6320

Alcuni medici della UOC eseguono visite chirurgiche ed EcoColorDoppler in Centri convensionati con L’ASST Spedali Civili – per informazioni telefonare alla segreteria della UOC (030 399.5617) o al CUP (030 399. 6320)

 

Attività didattica-formativa e di ricerca

La Chirurgia Vascolare del ASST Spedali Civili di Brescia è convenzionata con la Facoltà di Medicina dell’Università degli studi di Brescia facendo parte del Dipartimento di Scienze Cliniche e Sperimentali (DSCS). Gli studenti, i tirocinanti e medici in formazione specialistica svolgono le proprie attività professionalizzanti presso la Chirurgia Vascolare dell’ASST Spedali Civili di Brescia, le altre sedi del presidio ospedaliero e le sedi collegate. Presso tali vengono seguiti piani di formazione (lezioni frontali e attività professionalizzanti) ben definiti secondo il Sistema Qualità. È in corso di attivazione la Scuola di Specializzazione in Chirurgia Vascolare con sede principale all’Università di Brescia e sede operativa presso gli Spedali Civili.

I medici dell’equipe della Chirurgia Vascolare svolgono attività didattica nei Corsi di Laurea della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università di Brescia nonché nelle Scuole di Specializzazione di Chirurgia Generale, Cardiochirurgia, Anestesia-Rianimazione, Nefrologia e Chirurgia Pediatrica. Inoltre, l’offerta didattica viene estesa a chirurghi vascolari e radiologi italiani e stranieri sul trattamento chirurgico o endovascolare delle principali patologie arteriose attraverso l’organizzazione di corsi di aggiornamento che si svolgono con una parte di didattica frontale ed una parte di didattica professionalizzante presso le sale operatorie della Chirurgia Vascolare.

Presso tale Centro si svolge una fiorente attività di ricerca clinica e di base sulle malattie vascolari.  L’attività di Ricerca si svolge seguendo protocolli approvati dal SC Clinical Trial Center ed avviene sempre in ottemperanza alla Convenzione di Helsinki per la tutela del paziente: in particolare i pazienti vengono esaurientemente informati sul protocollo di ricerca e firmano consensi informati dedicati.

Attualmente l’attività di Ricerca si è concentrata sull’uso di tecniche chirurgiche innovative (convenzionali ed endovascolari) nel trattamento dei pazienti affetti da patologie dell’aorta addominale, toracica e toraco-addominale, delle arterie cerebro-afferenti (carotidi, vertebrali e succlavia), delle arterie degli arti inferiori e del Trapianto di rene. Tutte queste ricerche si svolgono spesso in collaborazione con altri gruppi di Ricerca dell’Università di Brescia o di altre Università Italiane o Estere.

 

Storia del reparto

Presso l’ASST Spedali Civili di Brescia, la Chirurgia Vascolare ha ormai una lunga e consolidata esperienza, iniziata dall’introduzione a Brescia di questa branca specialistica nel 1980 nell’ambito della U.O. di III Chirurgia Generale - Clinica Chirurgica dell’Università degli Studi, ad opera dell’allora Direttore Prof. Giorgio Tiberio e, dal 1992 al 2014, sotto la Direzione del Prof. Stefano Maria Giulini. L'attività è stata poi formalizzata a partire dal settembre 2008 con la istituzione della Struttura Semplice a Valenza Dipartimentale (SSVD) di Chirurgia Vascolare, sotto la direzione del Prof. Stefano Bonardelli, Ordinario di Chirurgia Vascolare. Dal 1 Novembre 2014, con la nomina del Prof. S. Bonardelli a Direttore dell’U.O.C. Chirurgia Generale 1 viene ufficialmente riconosciuta come Chirurgia generale ad indirizzo vascolare, e dall’inizio del 2023 come reparto di Chirurgia Vascolare dalla Regione Lombardia, come tale inserita nel Piano di Organizzazione Aziendale Strategico (POAS).

Nell’arco di questi 35 anni, in questa ASST l’attività di Chirurgia Vascolare si è caratterizzata per il costante ampliamento nel numero dei casi trattati e per la qualità delle procedure: sia l’ampiezza annua della casistica che il livello dei risultati ottenuti hanno da sempre posto questa ASST ai primi posti in ambito non solo nazionale - come provato dai programma nazionale esiti  del Ministero della Salute (AGENAS) - oltre che  dalle pubblicazioni scientifiche e dalle numerose partecipazioni su invito ai principali Congressi, Corsi di aggiornamento e Workshop di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare. Trattandosi pressoché sempre di pazienti affetti da plurime patologie, tutto ciò è possibile grazie alla sempre più proficua collaborazione interdisciplinare con gli altri Istituti della nostra Università ed alle altre U.O. di questa ASST. In questo modo si offrono al paziente - 24 ore su 24 lungo tutto l’arco dell’anno, fatto questo che solo pochi altri Centri italiani possono vantare - una solerte, aggiornata e qualificata assistenza polispecialistica, coerente alle più moderne indicazioni internazionali medico-chirurgiche. 

 

Principali patologie vascolari e principi base di trattamento 

 

1. Aneurisma aortico

Generalità

L’aneurisma è una dilatazione di un’arteria con dimensioni superiori al 50% rispetto alla dimensione normale. Questa dilatazione è associata a un indebolimento della parete arteriosa che è a rischio di rottura o dissezione. Il vaso più frequentemente interessato è l’aorta e gli aneurismi aortici sono suddivisi in aneurismi dell’aorta toracica, addominale o toraco-addominale in base alla estensione della patologia.

 

Cause 

La causa principale è la malattia aterosclerotica che risulta più precoce o accentuata nei pazienti:

  • Fumatori (anche ex)
  • Ipertesi
  • Dislipidemici (elevati valori di colesterolo)
  • Con età maggiore a 65 anni e di sesso maschile
  • Famigliarità

 

L’aneurisma può avere un esordio più precoce ed in assenza di una aterosclerosi per cause genetico-familiari (connettivopatie quali la Sindrome di Marfan), traumi o per infezioni.

 

Sintomi

L’aneurisma è una patologia silente e asintomatica che viene spesso scoperta incidentalmente in corso di accertamenti eseguiti per altri motivi.  L’aneurisma diventa sintomatico per dolore addominale, lombare o toracico in caso di accrescimento repentino, rottura o dissezioni. In questi casi, il paziente dovrà essere valutato urgentemente per ricevere un trattamento il più celere possibile.
 

Diagnosi

L’aneurisma è una patologia molto pericolosa se non riconosciuta tempestivamente perché può rompersi causando un’emorragia interna che spesso porta il paziente a morte improvvisa.

La prima diagnosi di aneurisma è possibile con esami non invasivi come l’ecografia dell’addome per l’aneurisma addominale o con una radiografia del torace se l’aneurisma è toracico. Una volta diagnosticato è necessario frequentemente approfondire con una TAC con mezzo di contrasto. I soggetti ad elevato rischio o già trattati per aneurismi in altre sedi dovrebbero sottoporsi regolarmente a controlli annuali per riconoscere la patologia più precocemente possibile e seguirne regolarmente l’evoluzione nel tempo.
 

Trattamento

Il trattamento varia in base alle dimensioni, alla sua evoluzione durante i vari controlli e alla sua eziopatogenesi. In generale, aneurismi di piccole dimensioni vengono seguito ambulatorialmente con controlli semestrali o annuali. Aneurismi di maggiori dimensioni o in evoluzione repentina nel tempo necessitano di un trattamento.

I trattamenti principali sono di due tipologie: 

  • Chirurgico o aperto che consiste nel praticare un laparotomia (incisione sull’addome) o toracotomia (sul torace), interrompere la circolazione nell’aorta, resecare l’aneurisma e sostituirlo con una protesi sintetica.
  • Endovascolare mediante il posizionamento, tramite un accesso transfemorale percutaneo di una protesi all’interno dell’aneurisma (endoprotesi) per escludere l’aneurisma dal circolo e scongiurarne la rottura.

 

La tecnica endovascolare è ad oggi una alternativa alla chirurgia aperta in paziente fragili o con gravi comorbidità e che non possono essere operati altrimenti. Il suo principale vantaggio è quello di non richiedere l’incisione addominale o toracica, riducendo l’invasività del trattamento e agevolando una pronta mobilizzazione, dimissione e ripresa postoperatoria. Il suo principale limite è che necessita di condizioni anatomiche adeguate che devono essere valutate preoperatoriamente con misurazioni vengono effettuate sulla base di esami diagnostici come la TAC con contrasto. Dopo l’impianto dell’endoprotesi, il paziente dovrà sottoporsi a periodici controlli per verificare nel tempo la corretta esclusione dal circolo dell’aneurisma. Oggigiorno, Le endoprotesi sono prontamente disponibili per il distretto addominale (EVAR) e toracico (TEVAR) mentre per porzioni dell’aorta in cui originano vasi vitali come i tronchi sovra-aortici (arco dell’aorta) o i vasi viscerali (aorta toraco-addominale) è possibile costruire delle protesi su misura (custom-made) ramificate (BEVAR) o fenestrate (FEVAR) per mantenere la perfusione di tali collaterali garantendo comunque l’esclusione dell’aneurisma.

 

2. Arteriopatie obliteranti degli arti inferiori

Generalità

L’arteriopatia degli arti inferiori è una patologia vascolare caratterizzata da restringimenti (stenosi) od occlusione delle arterie che perfondono gli arti inferiori. L’ischemia critica degli arti inferiori è lo stadio più avanzato dell’arteriopatia degli arti inferiori. Il piede diabetico è una particolare forma di arteriopatia degli arti inferiori, dovuta alle complicanze croniche del diabete,  che comporta una progressiva occlusione delle arterie più distali (tibiali, pedidie e digitali) a livello del piede.

 

Cause 

L’arteriopatia obliterante periferica è dovuta all’aterosclerosi. Questa patologia comporta la formazione di placche che restringono il lume arterioso fino ad occluderlo comportando ischemia dei distretti a valle dell’occlusione.

La causa principale è la malattia aterosclerotica che risulta più precoce o accentuata nei pazienti:

  • Fumatori (anche ex)
  • Diabetici
  • Ipertesi
  • Dislipidemici (elevati valori di colesterolo)
  • Età maggiore di 55 anni

 

Sintomi

Il sintomo più caratteristico è la “claudicatio intermittens” o “ malattie delle vetrine” caratterizzata da crampiforme localizzato più frequentemente al polpaccio e talvolta alla coscia e/o gluteo che insorge dopo un tratto di strada più o meno lungo che costringe a fermarsi alcuni minuti fino alla scomparsa del dolore.

La sintomatologia negli stadi più avanzati dell’arteriopatia, detta ischemia critica,  è caratterizzata da formicolii, dolori a riposo o ipotermia del piede. Tali sintomi si manifestano anche di notte e costringono ad alzarsi dal letto e camminare o lasciare il piede a penzoloni fuori dal letto o dormire seduti per favorire l’afflusso di sangue al piede. Negli stadi più gravi possono comparire lesioni trofiche (ulcere o piccole ferite) che tendono a peggiorare in poche settimane, evolvere verso la gangrena, fino a richiedere anche l’amputazione dell’arto.

Nel piede diabetico vascolare questi sintomi si manifestano più facilmente e precocemente e, in particolare, la concomitante neuropatia comporta un aumentato rischio di procurarsi ferite ai piedi a causa della ridotta sensibilità dovuta diabete, con ridotta capacità di cicatrizzazione di piccole ferite e facilità alla formazione di ulcere. Infine, il rischio di sovrainfezione delle ulcere è molto maggiore nei pazienti affetti da diabete.

 

Diagnosi

La diagnosi di arteriopatia obliterante è facilmente formulabile durante una visita chirurgica vascolare in cui vengono valutano la storia clinica che l’esame obiettivo. Normalmente un approfondimento con EcoColorDoppler aiuta il chirurgo a confermare la diagnosi, precisare la sede e l’entità delle lesioni obliteranti e indirizzare il paziente verso la terapia più adeguata. Nel caso di piede diabetico ulteriori approfondimenti vengo richiesti al fine di studiare il grado di dismetabolismo, la presenza di deficit della sensibilità dei piedi e la presenza di infezioni ossee o cutanee. In generale, ulteriori approfondimenti, quali angiografia o TAC o risonanza con mezzo di contrasto, verranno eventualmente richiesti durante la visita specialistica. 

 

Trattamento

Negli stadi iniziali della malattia è possibile impostare una terapia farmacologica vasoattiva ed antiaggregante, effettuare correzioni comportamentali come l’eliminazione del fumo, l’adozione di una corretta alimentazione e di esercizio fisico. Negli stadi più avanzati, oltre al trattamento medico, è generalmente necessario un trattamento chirurgico atto a ripristinare una corretta perfusione a valle delle stenosi o occlusioni. La rivascolarizzazione viene normalmente effettuata o mediante angioplastica percutanea (PTA) o bypass periferico a seconda del tipo di lesioni e delle comorbidità del paziente. In aggiunta la terapia del piede diabetico vascolare richiederà in aggiunta la somministrazione di eventuali terapie antibiotiche e pulizia locale per la rimozione del tessuto infetto. Il bypass consente di aggirare il restringimento attraverso un condotto venoso o protesico per ripristinare la circolazione a valle del restringimento eliminando il dolore e favorendo la guarigione delle eventuali lesioni cutanee. L’angioplastica percutanea o PTA, invece, consente di dilatare il tratto ristretto di un’arteria mediante un catetere a palloncino. Nel caso in cui il risultato della dilatazione con il palloncino non sia efficace, è possibile posizionare uno stent per mantenere il vaso pervio. L’intervento fa parte delle tecniche mini-invasive e si esegue in anestesia locale.
 

 

3. Stenosi carotidea

Generalità

La stenosi carotidea è una riduzione del calibro dell’arteria carotide che comporta un rischio di embolizzazione o minore afflusso sanguigno al cervello aumentando quindi il rischio di ischemie cerebrali transitorie o TIA (attacco ischemico transitorio della durata inferiore a 24 ore) o ictus - infarto cerebrale.

 

Cause 

La causa più frequente è sicuramente l’aterosclerosi che è spesso correlata a ipertensione, fumo, età avanzata, ipercolesterolemia, obesità, sedentarietà, alcool, uso di contraccettivi orali.

La stenosi carotidea è anch’essa dovuta all’aterosclerosi che risulta più precoce o accentuata nei pazienti:

  • Fumatori (anche ex)
  • Diabetici
  • Ipertesi
  • Dislipidemici (elevati valori di colesterolo)
  • Sovrappeso / obesi
  • Età maggiore di 60 anni

 

Sintomi

I sintomi relativi ad una ischemia cerebrale consistono nella perdita del controllo degli arti (generalmente dal lato opposto a quello della carotide occlusa), offuscamento della vista e disturbi dell’eloquio. Si definisce l’ischemia transitoria se perdura per meno di 24h, regredisce completamente e non comporta lesioni cerebrali permanenti. Quando iniziano a presentarsi i segni dell’ischemia transitoria è probabile che nei giorni o nelle settimane successivi possa aggravarsi in un vero e proprio ictus. Un infarto cerebrale, invece, comporta l’insorgenza di un deficit permanente di funzioni cerebrali superiori che non si normalizza nelle prime 24 ore.

 

Diagnosi

Il sospetto di stenosi carotidea può essere indicato dal medico durante la visita che con il fonendoscopio rileva un soffio carotideo o per screening nei pazienti a rischio. La diagnosi viene fatta con un EcoColorDoppler dei tronchi sovra-aortici (TSA). L’EcoColorDoppler dei tronchi sovra-aortici è simile ad un’ecografia del collo e se effettuato da personale esperto è sufficiente a fare diagnosi e porre indicazione al trattamento. Approfondimenti con TAC o risonanza magnetica cerebrale e dei vasi epiaortici può rendrersi necessario in casi selezionati.

 

Trattamento

Qualsiasi intervento viene effettuato in pazienti con restringimenti della carotide comune o interna grave, cioè compresa tra il 70-75% ed il 99% del lume del vaso sanguigno. L’intervento si effettua sia in pazienti asintomatici per prevenire l’ictus (prevenzione primaria) sia in pazienti che hanno presentato sintomi neurologici nei mesi precedenti all’intervento e scongiurare recidive di ictus (prevenzione secondaria).
Per rimuovere l’ostruzione il trattamento di scelta è chirurgico e consiste nell’endoarteriectomia: l’arteria viene aperta in modo da poter rimuovere tutta la placca adesa alla superficie interna del vaso e poi ricostruita, di solito, con l’interposizione di un patch per allargare il vaso. L’altro intervento indicato per quei pazienti ad alto rischio di intervento chirurgico o con collo ostile (es. laringectomia, pregressa radioterapia al collo) è l’angioplastica con stent carotideo.

 

4. Varici arti inferiori

Generalità

Le varici sono una patologia molto comune caratterizzata dalla dilatazione permanente di una o più vene che assumono un andamento tortuoso. Le varici sono spesso, ma non solo, associate ad insufficienza venosa superficiale, sistema di cui fanno parte le vene safene.

 

Cause 

I fattori che favoriscono la formazione di varici degli arti inferiori sono i seguenti:

  • età (si sviluppa tra i 30 e 50 anni)
  • Sesso femminile
  • Gravidanze plurime
  • Obesità
  • Alterazione congenita delle vene iliache (es. Sindrome di May-Thurner)
  • lavoro prolungato in posizione eretta
  • lavoro prolungato in un ambiente caldo (favorisce la dilatazione dei vasi)

 

Sintomi

I sintomi evidenti delle varici degli arti inferiori si manifestano di solito quando la patologia è già in stadio avanzato e consistono in:

  • Edema (gonfiore) delle estremità prettamente nella zona del malleolo
  • Pesantezza o dolenzia alle gambe o senza riposo
  • Crampi spesso notturni
  • Prurito localizzato
  • Rossore e dolenzia delle zone edematose

I sintomi di acuiscono stando in piedi o seduti per periodi prolungati.

 

Diagnosi

La diagnosi è innanzitutto clinica, durante una vista chirurgia vascolare, valutando direttamente l'arto. In caso di dubbi o per studiare il circolo venoso profondo e superficiale della gamba può essere opportuno eseguire un EcoColorDoppler.

 

Trattamento

Nelle fasi iniziale della malattia vengono usualmente prescritte delle calzature elastocompressive.  Le calze comprimono le vene ed impediscono al sangue di ristagnare nelle vene varicose incontinenti migliorando il dolore e il gonfiore degli arti, ma anche prevenendo l’evoluzione dell’insufficienza venosa. Negli stadi più avanzati e laddove l’estocompressione risulti inefficace esistono diversi trattamenti quali scleroterapia, termo ablazione con radiofrequenza o laser, le flebectomie e lo stripping chirurgico. Durante la termoablazione viene inserito una sonda nella vena safena patologica e tramite questa si emette energia termica all’interno della vena malata che viene cauterizzata, causandone la progressiva scomparsa. L’intervento di stripping chirurgico, invece, consiste nell’asportare la grande o la piccola safena sfilandola. Ad entrambe si possono abbinare delle piccole incisioni (flebectomie) per rimuovere i collaterali della vena grande safena.

 

aggiornato lunedì 20 marzo 2023
condividi: Condividi su FaceBook Condividi su del.icio.us Condividi su Segnalo Condividi su NewsVine Condividi su ReddIt Condividi su Google